Da ScuolaOggi dell'11/06/2008, riporto alcune dichiarazioni in risposta all'intervento del ministro Gelmini in Commissione Cultura della Camera di qualche giorno fa.
Non vedo, tra gli interventi dell'opposizione, una grande apertura e condivisione delle linee progammatiche del ministro. Il tanto decantato e auspicato clima di collaborazione mi pare sarebbe stato più facile raggiungerlo, attraverso una prima fase di confronto e di dibattito tra maggioranza e opposizione. Ma forse mi aspetto un po' troppo!
Che cosa si dice del discorso del ministro.
Innanzitutto l'intervento del capogruppo di commissione, la Pd Manuela Ghizzoni. "Le linee programmatiche del ministro Gelmini sono fumose e contraddittorie. Al di là della mera enunciazione di principi - continua - non c'è traccia di come dare attuazione al suo programma né riferimenti concreti sulle risorse che il governo intende stanziare a favore dell'istruzione. A pochi giorni dalla presentazione del Dpef, ci attendevamo qualcosa di molto più preciso. Per di più, sono troppi i temi su cui il ministro non spende neanche una parola. Penso alla non più rinviabile questione della immissione in ruolo degli insegnanti precari, su cui il governo Prodi era stato chiaro ed efficace e dal cui esito dipende la continuità didattica nelle scuole oltre che un riconoscimento al lavoro degli insegnanti. E poi, come può il ministro non dire nulla sulle linee guida per l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni? Nè proferire verbo sull'introduzione della istruzione tecnica e professionale all'interno dell'ordinamento della scuola superiore, il cui regolamento attuativo dovrebbe essere approvato entro il 31 luglio?. E ancora, il ministro intende proseguire o meno nel piano di aggiornamento degli insegnanti di italiano e matematica ed estendere alla scuola l'anno sabbatico? Su questo punto, su cui il governo Prodi aveva trovato una intesa per destinare 250 milioni, la Gelmini tace".
"Inoltre, è ambiguo il passaggio sulla scuola paritaria nel quale intravediamo l'intenzione di rompere l'equilibrio della legge Berlinguer. Troviamo inoltre incoerente e contraddittorio - conclude - che mentre nella relazione il ministro insista tanto sul concetto di merito scolastico, fuori dall'aula riveli l'intenzione di far slittare il decreto Mussi-Fioroni relativo all'assegnazione dei 25 punti legati alla carriera scolastica per l'accesso degli studenti alle facoltà universitarie. Si tratta di una netta marcia indietro che non ci saremmo aspettati proprio su una misura che premia i diplomati eccellenti e promuove la meritocrazia".
Letizia La Torre, sempre Pd, si preoccupa della questione disabili: "Seppur confermando la sua dichiarata passione educativa, quella che il ministro Gelmini ci ha fornito è ancora una fotografia della scuola vista dall’esterno. All’interno, invece, ci sono disagi e incertezze, ma anche esperienze molto ricche, che bisogna conoscere bene prima di assumere decisioni. La scuola ha bisogno di cambiamenti di sistema, che però vanno realizzati in una condivisione politica e in uno stretto rapporto con enti locali e scuole”. Lo dichiara la deputata del Pd della commissione Cultura, Letizia De Torre.
“Nel mio intervento – ha detto la deputata Pd - ho voluto ribadire la necessità di non fermare il lavoro rivolto agli alunni con disabilità, con difficoltà specifiche di apprendimento (ad esempio con dislessia) e agli alunni che non sono di lingua italiana”.
“Come Pd – ha concluso Letizia De Torre - insisteremo nel confronto parlamentare su alcuni punti che riteniamo fondamentali: una scuola che sia un luogo unificante per il Paese, con opportunità per tutti indifferentemente da condizioni sociali, di status, di abilità o disabilità; raggiungere l’obiettivo che tutte le scuole siano di qualità; avere una scuola che sia una esperienza di vissuto democratico; considerare, in modo condiviso, il sapere come diritto prioritario”.
Positive le valutazioni di Roberto Pellegatta a nome di Disal: "Parole di saggezza, e decisione nello stesso tempo. Così come segno di saggezza è stata la nota esplicativa sul recupero dei debiti e i nuovi fondi alle scuole. In entrambi i casi DiSAL ritrova tutte le più importanti richieste fatte alla politica durante la campagna elettorale ed al Governo in carica. I presidi di DiSAL - conferma Pellegatta - sono quindi immediatamente disponibili alla piena collaborazione sul programma dichiarato oggi, augurandosi vera collaborazione tra tutte le forze in campo. In attesa di “tirar su le maniche” per mettere mano al programma di rinnovamento, ora, nell’interesse degli studenti e delle famiglie, urge preparare un avvio ordinato e stabile del nuovo anno scolastico. Si tratta di confermare, per il prossimo anno scolastico, tutti i docenti sui posti attuali e avviare, per questo, un piano straordinario degli uffici centrali e periferici dell’amministrazione per completare entro fine agosto tutte le nomine”.
Nella discussione è intervenuta anche la deputata Pd Maria Coscia che ha detto: "Le linee programmatiche del ministro Gelmini mancano di una visione unitaria della formazione in tutto l'arco della vita. Nell'esposizione del suo programma, il ministro Gelmini non ha citato la scuola dell'infanzia e tantomeno l'educazione degli adulti. Sono scomparse anche le sezioni primavera, un servizio educativo innovativo condiviso con Regioni e Comuni". "La relazione del ministro - prosegue - manca dunque di una visione unitaria della formazione per tutto l'arco della vita, in grado di allineare l'Italia ai livelli europei previsti dal trattato di Lisbona. Lo sviluppo degli asili nido, dei servizi educativi e la generalizzazione della scuola di infanzia (che insieme alla scuola elementare costituisce il punto di eccellenza più alto che il nostro paese vanti nel mondo) sono politiche efficaci nel sostegno delle famiglie e di grande importanza per l'accoglienza e l'integrazione dei bambini. Spiace constatare - conclude - che il ministro non riconosca, o non conosca, il ruolo di un sistema educativo permanente capace di creare pari opportunità per tutti e di creare le basi per la valorizzazione del merito prima e oltre il diploma e la laurea".
Innanzitutto l'intervento del capogruppo di commissione, la Pd Manuela Ghizzoni. "Le linee programmatiche del ministro Gelmini sono fumose e contraddittorie. Al di là della mera enunciazione di principi - continua - non c'è traccia di come dare attuazione al suo programma né riferimenti concreti sulle risorse che il governo intende stanziare a favore dell'istruzione. A pochi giorni dalla presentazione del Dpef, ci attendevamo qualcosa di molto più preciso. Per di più, sono troppi i temi su cui il ministro non spende neanche una parola. Penso alla non più rinviabile questione della immissione in ruolo degli insegnanti precari, su cui il governo Prodi era stato chiaro ed efficace e dal cui esito dipende la continuità didattica nelle scuole oltre che un riconoscimento al lavoro degli insegnanti. E poi, come può il ministro non dire nulla sulle linee guida per l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni? Nè proferire verbo sull'introduzione della istruzione tecnica e professionale all'interno dell'ordinamento della scuola superiore, il cui regolamento attuativo dovrebbe essere approvato entro il 31 luglio?. E ancora, il ministro intende proseguire o meno nel piano di aggiornamento degli insegnanti di italiano e matematica ed estendere alla scuola l'anno sabbatico? Su questo punto, su cui il governo Prodi aveva trovato una intesa per destinare 250 milioni, la Gelmini tace".
"Inoltre, è ambiguo il passaggio sulla scuola paritaria nel quale intravediamo l'intenzione di rompere l'equilibrio della legge Berlinguer. Troviamo inoltre incoerente e contraddittorio - conclude - che mentre nella relazione il ministro insista tanto sul concetto di merito scolastico, fuori dall'aula riveli l'intenzione di far slittare il decreto Mussi-Fioroni relativo all'assegnazione dei 25 punti legati alla carriera scolastica per l'accesso degli studenti alle facoltà universitarie. Si tratta di una netta marcia indietro che non ci saremmo aspettati proprio su una misura che premia i diplomati eccellenti e promuove la meritocrazia".
Letizia La Torre, sempre Pd, si preoccupa della questione disabili: "Seppur confermando la sua dichiarata passione educativa, quella che il ministro Gelmini ci ha fornito è ancora una fotografia della scuola vista dall’esterno. All’interno, invece, ci sono disagi e incertezze, ma anche esperienze molto ricche, che bisogna conoscere bene prima di assumere decisioni. La scuola ha bisogno di cambiamenti di sistema, che però vanno realizzati in una condivisione politica e in uno stretto rapporto con enti locali e scuole”. Lo dichiara la deputata del Pd della commissione Cultura, Letizia De Torre.
“Nel mio intervento – ha detto la deputata Pd - ho voluto ribadire la necessità di non fermare il lavoro rivolto agli alunni con disabilità, con difficoltà specifiche di apprendimento (ad esempio con dislessia) e agli alunni che non sono di lingua italiana”.
“Come Pd – ha concluso Letizia De Torre - insisteremo nel confronto parlamentare su alcuni punti che riteniamo fondamentali: una scuola che sia un luogo unificante per il Paese, con opportunità per tutti indifferentemente da condizioni sociali, di status, di abilità o disabilità; raggiungere l’obiettivo che tutte le scuole siano di qualità; avere una scuola che sia una esperienza di vissuto democratico; considerare, in modo condiviso, il sapere come diritto prioritario”.
Positive le valutazioni di Roberto Pellegatta a nome di Disal: "Parole di saggezza, e decisione nello stesso tempo. Così come segno di saggezza è stata la nota esplicativa sul recupero dei debiti e i nuovi fondi alle scuole. In entrambi i casi DiSAL ritrova tutte le più importanti richieste fatte alla politica durante la campagna elettorale ed al Governo in carica. I presidi di DiSAL - conferma Pellegatta - sono quindi immediatamente disponibili alla piena collaborazione sul programma dichiarato oggi, augurandosi vera collaborazione tra tutte le forze in campo. In attesa di “tirar su le maniche” per mettere mano al programma di rinnovamento, ora, nell’interesse degli studenti e delle famiglie, urge preparare un avvio ordinato e stabile del nuovo anno scolastico. Si tratta di confermare, per il prossimo anno scolastico, tutti i docenti sui posti attuali e avviare, per questo, un piano straordinario degli uffici centrali e periferici dell’amministrazione per completare entro fine agosto tutte le nomine”.
Nella discussione è intervenuta anche la deputata Pd Maria Coscia che ha detto: "Le linee programmatiche del ministro Gelmini mancano di una visione unitaria della formazione in tutto l'arco della vita. Nell'esposizione del suo programma, il ministro Gelmini non ha citato la scuola dell'infanzia e tantomeno l'educazione degli adulti. Sono scomparse anche le sezioni primavera, un servizio educativo innovativo condiviso con Regioni e Comuni". "La relazione del ministro - prosegue - manca dunque di una visione unitaria della formazione per tutto l'arco della vita, in grado di allineare l'Italia ai livelli europei previsti dal trattato di Lisbona. Lo sviluppo degli asili nido, dei servizi educativi e la generalizzazione della scuola di infanzia (che insieme alla scuola elementare costituisce il punto di eccellenza più alto che il nostro paese vanti nel mondo) sono politiche efficaci nel sostegno delle famiglie e di grande importanza per l'accoglienza e l'integrazione dei bambini. Spiace constatare - conclude - che il ministro non riconosca, o non conosca, il ruolo di un sistema educativo permanente capace di creare pari opportunità per tutti e di creare le basi per la valorizzazione del merito prima e oltre il diploma e la laurea".
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