giovedì 12 giugno 2008

Il ddl Aprea: verso la privatizzazione?


Sul quotidiano Aprile On-lineInfo dell'11 giugno 2008, la risposta da parte di associazioni diverse di precari al disegno di legge di Valentina Aprea presentato il 12 maggio. Condivido pienamente le preoccupazioni espresse da molte categorie di insegnanti che vedono in questo disegno una pericolosa deriva verso la privatizzazione della Scuola. Ma cosa chiedono i docenti precari? Richiedono che non venga trasformato in legge il disegno che trasformerebbe l'istituzione scolastica in fondazione e che farebbe sparire le Graduatorie ad Esaurimento. Secondo il Corriere della Sera il ministro Gelmini ha dichiarato di non essere interessata alla riforma della scuola, ma solo ad interventi «per via amministrativa». Il tema della scuola, ha aggiunto, è delicato e visto il clima favorevole di inizio legislatura il ministro vuole procedere sperando che non si cada «nello scontro politico e ideologico». Per questo «valuterà con il centrodestra, ma anche con l'opposizione l'opportunità di una riforma».
Sembra, però, che il Presidente della VII Commissione Cultura della Camera, onorevole Valentina Aprea, la pensi in modo diverso, avendo presentato il 12 maggio un ddl dal titolo «Norme per l'autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonchè per la riforma dello stato giuridico dei docenti», che rivoluzionerebbe l'intero sistema scolastico. I cambiamenti chiesti da Aprea sono totalmente negativi visto che spingerebbero definitivamente le scuole verso la privatizzazione. Sparirebbero infatti le RSU e i Consigli di circolo e di istituto (organi di rappresentanza di tutte le componenti della scuola), sostituiti da Consigli di amministrazione che potranno decidere se trasformare l'istituzione scolastica in fondazione.
Per i docenti precari la trasformazione in legge del ddl avrebbe conseguenze catastrofiche: sparirebbero le Graduatorie ad Esaurimento e i diritti conseguiti dai docenti precari in anni di sacrifici verrebbero cancellati, poiché le assunzioni sarebbero effettuate direttamente dalle scuole che potrebbero bandire concorsi di istituto senza tenere conto del servizio svolto.
Aprea non ha mantenuto la promessa di dare il 50% delle future immissioni in ruolo alle GaE con cui aveva rassicurato i coordinamenti dei docenti precari prima delle elezioni. Assolutamente problematica appare la gestione tecnica di concorsi a livello di singola scuola, oltretutto i controlli e la trasparenza diminuirebbero, con la possibilità di nepotismi e clientelismi da parte dei dirigenti scolastici.
la proposta di legge di iniziativa popolare assegnata alla VII Commissione Cultura il 27 maggio 2008, mi trova invece, favorevole. In questa proposta di legge viene ribadita l'importanza della stabilizzazione degli organici con l'assunzione su tutte le cattedre vacanti attraverso graduatorie pubbliche che diano priorità al servizio prestato nella scuola statale.
I docenti precari esprimono la forte preoccupazione per il silenzio sulle immissioni in ruolo da parte sia del ministro Gelmini sia del Presidente della VII Commissione Cultura, Aprea. La Finanziaria del 2007 stabiliva un piano triennale di 150.000 immissioni in ruolo di cui solo la prima tranche di 50.000 assunzioni è stata effettuata. I tempi stanno per scadere visto che le immissioni devono essere effettuate entro il 31 luglio. Sarebbe bene che il governo mantenesse gli impegni presi dal Parlamento dando il via libera alla seconda tranche di immissioni in ruolo
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