venerdì 27 giugno 2008
Immissioni in ruolo 2008
giovedì 26 giugno 2008
Immissioni in ruolo 2008
Il 26 giugno il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ha dato notizia di avere autorizzato le immissioni in ruolo: una decisione per rispondere “ai precedenti impegni presi, compatibilmente con la sostenibilità economica disponibile”. Il Ministro è stato di parola: nemmeno 24 ore e le sue anticipazioni sulle immissioni in ruolo si sono trasformate in realtà. Il 26 giugno il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ha infatti comunicato da “avere avviato la procedura di autorizzazione delle immissioni in ruolo per 32.000 unità complessive: 25.000 docenti e 7.000 appartenenti al personale Ata”.
Una notizia che per i tanti precari della scuola ha un sapore dolce-amaro. Dolce perché si concretizza all’indomani della pubblicazione del decreto legge sulla manovra economica del Governo, tramite cui si prevede di tagliare almeno 150 mila posti in quattro anni: alla luce di questa manovra così impegnativa in pochi speravano nelle assunzioni a titolo definitivo. E ora che sono state annunciate ufficialmente rappresentano, almeno da questo punto di vista, una bella notizia.
Meno bella per coloro che, invece, si attendevano (i sindacati in testa) le 60.000 assunzioni fissate nell’ultima Finanziaria del Governo Prodi: il bis, in pratica, delle immissioni in ruolo dell’estate 2007. E da questo punto di vista l’assunzione della metà del contingente inizialmente previsto va considerata più una sconfitta che una vittoria.
Nel frattempo, come noto, è però cambiata legislatura e Ministro: Mariastella Gelmini prima ha studiato a fondo la situazione, poi è passata ai fatti. Che si sono presto tradotti in tagli e nuove strategie per modernizzare l’intero comparto scuola. Per questo le assunzioni rappresentano la volontà a farsi carico del problema del precariato della scuola: una presa di posizione confermata anche dalla nota con cui viale Trastevere ha annunciato l’avvio della procedura delle immissioni in ruolo.
“Il Ministero dell’Istruzione – spiega la nota ministeriale - ha voluto rispondere in tal modo ai precedenti impegni presi, compatibilmente con la sostenibilità economica disponibile. E’ comunque intendimento del Ministero avviare subito un processo di revisione della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti che eviti il riprodursi del precariato”. Una precisazione, quest’ultima, che lascia anche presagire che l’accesso ai ruoli di insegnanti cambierà radicalmente.
Nei prossimi giorni, intanto, gli Uffici scolastici provinciali sono attesi da un tour de force non indifferente: saranno infatti chiamati dai vertici del Miur a organizzare prima le assunzioni e poi le chiamate per le supplenze annuali. Il tutto entro il 31 agosto (addirittura il 31 luglio le assunzioni) e con parte degli organici delle superiori ancora non definitivi (in attesa dell’esito dei debiti formativi) e quindi oscillanti per il 5-10%.
mercoledì 25 giugno 2008
Milena Agus: Mal di pietre
Ho appena finito di leggere tre libri di una scrittrice sarda, Milena Agus. Li ho comprati per curiosità: la scrittrice é sarda (come me), é nata a Genova (come me), insegna in un istituto superiore (come me) e qui finiscono le analogie, ma sono state sufficienti perchè mi venisse voglia di comprarmi tutti i suoi libri . Li ho letti uno di seguito all'altro, quasi senza interruzione e mi sono ritrovata in un mondo nel quale non vivo più da tanto tempo ma che mi è rimasto dentro e del quale, come tutti coloro che sono lontani dalle proprie radici, sento una struggente nostalgia.
Breve trama - Nella splendida Sardegna di Milena Agus, madame (così chiamata perché forse un giorno andrà in Francia) possiede un terreno sul mare che gli speculatori vogliono comprare. Ma madame, che è povera, non vende, e così facendo blocca i possibili affari delle famiglie vicine. Questa storia, raccontata da una vicina quattordicenne, è comica e truculenta, fiabesca e vera come sono le storie di Milena Agus. È anche la storia del nonno della narratrice, figura potente e silenziosa, il maggior alleato di madame. Ed è la storia di amori che vanno un po' storti e dei sacrifici propiziatori per farli stare in piedi. Madame crede nella magia e la distribuisce in modi personali e approssimativi allo scopo di rendere la gente più felice, perché "senza la magia la vita è solo un grande spavento".
Ma ecco una bella recensione di uno dei libri di Agus, il secondo. La recensione é di Marta Mazza. Milena Agus, Mal di pietre, Nottetempo.
Con il suo secondo romanzo, Mal di pietre, Milena Agus conferma il successo di critica e pubblico ottenuto con la sua prova d’esordio, Mentre dorme il pescecane, pubblicato sempre dalla piccola casa editrice romana Nottetempo nel 2005. La forza della scrittura della Agus è data dalla semplicità del suo narrare, dalla limpidezza di descrizioni, personaggi e atmosfere. La potenza delle poche pagine di Mal di pietre è lì, in ogni singola parola, per esplodere poi in quelle dialettali, che a sprazzi compaiono nel testo sottoforma di proverbi, modi di dire, esclamazioni: sciollorio, mischinedda, addolumeu, leggixedda. Parole-cose quelle di Milena Agus, per una scrittura così immediata che non occorre portare le cose alla lingua né viceversa: le cose sono, semplici, nella lingua. Il paesaggio che prende forma è quello unico e fantastico della Sardegna. La scenografia è in particolare quella di Cagliari, di vento maestrale e mare brillante. La terra sotto i piedi della nonna protagonista, raccontata attraverso la ricostruzione della nipote, voce narrante, quando non crolla, è terra antica, di chiacchiere e dolori, di lavoro e amori, di amori sfuggiti, cercati, immaginati. Di mal d’amore, più che di mal di pietre, ovvero calcoli renali, è affetta la nonna. Ecco perché deve andare alle terme: per curarsi dal male e sperare così di riuscire ad avere dei figli. Manca “la cosa principale”: sposata ad un uomo che non ama e che non la ama. Dopo aver fatto fuggire una serie di presunti pretendenti nella sua giovinezza, a causa di appassionate lettere d’amore che le erano costate l’accusa di “follia amorosa” e la conseguente solitudine forzata, le autolesioni e situazioni ancora più estreme, si ritrova ora, a causa di un debito da saldare, a dormire al fianco di uno sconosciuto. E pur di non sfiorarlo, è sempre ben attenta ad occupare la propria sponda del letto, col rischio di cadere. Poi invece la decisione: assecondare ogni fantasia erotica del marito, e così per lui sarà geisha, serva, cagna e diventerà così brava che lui non avrà più bisogno di andare nelle Case Chiuse. L’amore invece, quello vero, forse, che le dà la forza di cominciare a vivere, e la pace e la salute, li trova grazie al Reduce, alle terme. Grazie a lui soltanto. Con lui, così misterioso e distinto, pianista, di gran cultura e dolcissimo, nonna stringe un legame così intenso, di segreti, confidenze, passeggiate (e…), tanto da volergli donare il proprio quadernetto dei segreti come regalo d'addio. Ma “Il Reduce fu un attimo e la vita di nonna tante altre cose”: ancora moglie fedele ma mai felice; finalmente madre, di un figlio solo; lavoratrice, di nascosto, per comprare un pianoforte al figlio (che diventerà pianista di fama internazionale); sarà suocera-mamma; nonna presente e sempre bellissima. È proprio fino al presente della nipote che ci conduce la Agus, non prima di aver attraversato un pezzo d’Italia: Milano “grandissima, altissima, coi palazzi massicci, decorati in modo sontuoso, bellissima, grigia, nebbiosa, tanto traffico, il cielo a pezzetti fra i rami spogli degli alberi… la gente fitta con le facce nei baveri dei cappotti, dentro un’aria di pioggia”; una breve sosta a Genova, nella casa del Reduce che “aveva un giardino con tanti alberi di fichi, ortensie, violette, un pollaio… e nelle notti d’estate c’erano tante lucciole che lui sua madre se la ricordava così”, per poi tornare in patria: siamo a Gavoi, “un paese bellissimo, in montagna… Da certi punti del paese vedi il lago di Gusana, che cambia colore tante volte al giorno passando dal rosa al celeste cenere, al rosso, al viola”. S’impone la dimensione spaziale, che sembra delineare una cartografia dell’anima. I posti geografici, si affiancano, a tratti, ai luoghi della nostalgia (che è semplicemente “una cosa triste , ma anche un po’ felice”), a quelli della fantasia, a quelli della pazzia, forse, così delicati cummenti su nènniri. E i confini si confondono: come il mare col cielo all’orizzonte. I contorni non sono mai ben delineati: come cose e persone in una fotografia fissata nella mente. Altri libri di Milena Agus: Mentre dorme il pescecane, Ali di babbo.
Assunzione precari: le dichiarazioni di Gelmini
Il ministro ha promesso che le assunzioni verranno fatte nei prossimi giorni. Dei tagli alla scuola aveva parlato lo stesso ministro, affermando che si trattava di una "cura da cavallo" che però era del tutto “inevitabile per la scuola”.
Numeri, quindi, non molto distanti da quelli già messi sul tavolo dall’ex Ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa appena quattro mesi fa e rifiutati categoricamente dai sindacati in virtù dell’impegno preso del Governo con la Finanziaria di fine 2007, nella quale si indicava una quota doppia (60.000 posti). L’intento del nuovo ministro sembra essere quello di far prevalere la logica del turn over, anche per non compromettere in partenza il rapporto con le forze sindacali. Alleggerendo nel contempo, anche se di poco, l’altissimo numero di supplenti inseriti in graduatoria a seguito della vincita di concorsi, dello svolgimento dei corsi riservati o Ssis. Un vero “esercito” di docenti e Ata (inseriti rispettivamente nelle “graduatorie ad esaurimento” e nella cosiddetta “24 mesi”) vicino alle 400.000 unità: la metà dei quali quest’anno ha avuto un contratto annuale.
Di fronte a tali numeri Gelmini ha ammesso che occorre smettere di formare nuovi precari (anche quelli attraverso le Scuole di specializzazione universitarie) non escludendo “un provvedimento drastico”. Scelte da compiere per "colpa di una situazione che ci trasciniamo nel tempo e oggi non abbiamo più la possibilità di dilazionare: dobbiamo intervenire". Per poi aggiungere che ormai è giunto il tempo di “trovare un altro sistema di reclutamento”. Un annuncio, questo, che prelude ad una rivoluzione del sistema formativo dei docenti.
martedì 24 giugno 2008
Esame di Stato 2008: il voto resta segreto
La direttiva del ministero è stata emanata per una maggiore tutela dei portatori di handicap Solo i ragazzi più bravi, quelli che otterranno la lode, vedranno pubblicato il loro punteggio sui tabelloni.
Da quest'anno, dunque, solo i ragazzi con lode, vedranno pubblicato il loro voto. Per tutti gli altri ci sarà scritto solo «esito positivo» per i promossi, «esito negativo» per i bocciati. Il punteggio andrà richiesto in segreteria.
La decisione corregge in parte una disposizione dell'ex ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni che, nell'ordinanza numero 30 dello scorso marzo, stabilì che l'esito degli esami di Stato dovesse essere indicato solo con «diplomato» o «non diplomato ». Senza il voto per accogliere la richiesta delle associazioni dei disabili che si sentivano discriminate dai tabelloni. I ragazzi con handicap gravi non ricevono un diploma, ma un attestato di competenza, senza punteggio e sono quindi riconoscibili». Questione «di sensibilità», ribadisce Mariangela Bastico, non di privacy. Dunque il voto resta segreto. Lo ribadisce la nota firmata il 20 giugno dal direttore generale del ministero, Mario Dutto. Certo, un po' di delusione c'è. Tra i ragazzi, ma soprattutto tra gli insegnanti. Per Michele D'Elia, preside del liceo scientifico Vittorio Veneto di Milano, «è una grave scorrettezza formale e sostanziale inserire una modifica del genere mentre sono in corso gli esami". Il commento è duro: «È un attacco all'autonomia delle scuole che va a danno degli studenti, soprattutto dei più bravi. Altro che trasparenza, questo è appiattimento culturale».
lunedì 23 giugno 2008
Esame di Stato 2008: Codacons chiede risarcimento per gli studenti
Riporto una notizia dell'agenzia ApCom (22/06/2008) sul risarcimento chiesto dal Codacons, attraverso il ricorso al Tar del Lazio, per le prove scritte dell'Esame di Stato 2008.
Il risarcimento, chiesto per gli errori e le inesattezze, é di 500 euro a studente
Le prove scritte degli esami di maturità 2008 finiscono davanti al Tar del Lazio. Il Codacons e l'Associazione per i diritti civili nella scuola hanno deciso di agire legalmente a tutela degli studenti italiani dopo gli errori e le inesattezze che hanno caratterizzato le prove di questa fine anno scolastico e hanno convocato il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini dinanzi al Tar, chiedendo al dicastero un risarcimento danni pari a 500 euro a studente, per un totale di 248.318.500 euro e che il giudizio degli studenti sia limitato alla sola prova orale e al giudizio formulato dal consiglio di classe per l'ammissione dei maturandi.
Le due associazioni hanno impugnato al Tar le prove scritte, presentando un ricorso basato tra l'altro sul fatto che il ministero dell'Istruzione, nel dettare le linee guida cui gli esaminandi avrebbero dovuto rifarsi per l'elaborazione della prima prova di italiano, ha definito costantemente la poesia di Montale come ispirata e dedicata ad una figura femminile sostenendo che "il ricordo della donna è condensato nel suo viso e nel sorriso" e addirittura chiedendo di sviluppare, partendo dal testo, "il ruolo salvifico e consolatorio della figura femminile". Queste errate indicazioni sul testo - affermano Codacons e Associazione per i diritti civili nella scuola - hanno compromesso il regolare svolgimento della prima prova di italiano, rendendo impossibile una valutazione equa sia degli studenti che hanno scelto di svolgere la prima traccia, sia di quelli che hanno optato per lo svolgimento delle altre tracce, poiché si è venuto a creare un divario insanabile tra gli uni e gli altri in sede di valutazione. Gli uni verranno valutati sulla base di una prova non idonea nella traccia, diversamente dagli altri, con evidente ingiusto riscontro di tale diversità di situazioni sul punteggio finale attribuito.
Quanto alla seconda prova scritta, il testo di greco che hanno dovuto tradurre i diplomandi del liceo classico "era mancante di un pronome, mancanza che ha snaturato il testo e reso ovviamente ostica la traduzione. Quanto alla prova di lingua inglese che hanno dovuto sostenere gli Istituti turistici, anche questa era disseminata di errori". "Le gravi inesattezze contenute nelle due prove scritte - spiega il Codacons - rappresentano non solo una palese ingiustizia e una manifesta disparità di trattamento, ma anche una violazione delle leggi in materia di esami".
Per questo le due associazioni hanno chiesto al Tar di annullare la validità delle prove scritte della maturità 2008, limitando il giudizio degli studenti "alla sola prova orale e al giudizio formulato dal consiglio di classe per l'ammissione dei maturandi". Non solo, visto che la partecipazione a prove di esame "viziate ed errate nei loro presupposti, ha reso ancor più difficoltoso ed ostico per gli studenti affrontare un momento così importante, con forti ripercussioni su molti di questi, e dei loro familiari, che al momento attuale stanno certamente vivendo un forte stato di stress emotivo, causato dall'incertezza della valutazione nonché dell'esito finale degli esami stessi", il Codacons e Associazione per i diritti civili nella scuola hanno convocato il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini dinanzi al Tar, chiedendo al dicastero un risarcimento danni pari a 500 euro a studente, per un totale di 248.318.500 euro.
domenica 22 giugno 2008
Esame di Stato 2008: ultima prova scritta
I tagli della Finanziaria
Secondo Marina Boscaino (L’Unità del 22/06/2008), questo significa il tracollo della scuola pubblica, sarà il ritorno a trenta alunni per classe, all'impossibilità di insegnanti di sostegno. E intanto la Destra vuole dare più soldi alle scuole private.
Il dispositivo rappresenta una catastrofe in termini quantitativi, che inciderà direttamente sulla qualità dell'offerta della nostra scuola, già penalizzata da anni bui di controriforme. Il dato confortante è la crescente sensibilità di una parte della stampa ai problemi dell'istruzione: ne fa fede, ad esempio, l'aumento della pubblicazione di lettere da parte di quotidiani e settimanali che lasciano spazio alla voce della scuola. Al di là dei propositi della Gelmini, ribaditi nel suo intervento alla Camera, di potenziare la scuola, si operano tagli, anche pesantissimi, in un settore che arranca da vari punti di vista; che vanno a minare, assieme a provvedimenti di analoga gravità in altri ambiti, il Welfare nel nostro Paese: un dato estremamente sintomatico. E pensare che sulla scuola il centro destra - come nei più abusati rituali delle campagne elettorali italiane, dove è abitudine dipingere il migliore dei mondi possibili - aveva affermato di voler investire. Il settore dell'istruzione, come tutti, soffre di alcuni sprechi: ma il taglio sul personale docente, che rappresenta la principale risorsa sulla quale puntare - attraverso una riqualificazione professionale, culturale, sociale, professionale - per migliorare la scuola, rappresenta un vero e proprio disinvestimento "programmatico", una sorta di nero su bianco nella dequalificazione dell'intero settore. Sugli insegnanti, al contrario, sarebbe opportuno spendere risorse. E non solo adeguando gli stipendi ai parametri Ocse - la "carota" sventolata negli ultimi giorni, un obiettivo per il quale è bene si sappia che il provvedimento prevede di investire solo il 30% dei risparmi e a partire dal 2010-11. Ma quali saranno le conseguenze dei tagli? 100mila posti di lavoro sono moltissimi, 1/10 degli occupati nel mondo della scuola. Nell’art 70, per la prima volta si prevede di rimettere mano agli ordinamenti, in particolare della scuola secondaria di II grado, ma non solo. Cosa significa? Significa incidere sulla formazione delle classi, aumentando il rapporto tra alunni e insegnante (e arrivando a prevedere classi di oltre 30 alunni, letteralmente l'impossibilità di una reale relazione educativa, oltre a concretizzare un ambiente di lavoro per gli insegnanti e di apprendimento per gli alunni impraticabile); abbandonare i precari alla loro sorte, spesso dopo anni di sacrifici; minare ogni criterio di continuità didattica. Significa rivedere gli organici degli uffici tecnici; incidere sulla formazione delle cattedre: meno materie per meno ore; diminuire ulteriormente il numero di minuti che costituiscono l'ora di insegnamento. Significa intervenire su tempo pieno e tempo prolungato; significa, molto probabilmente, il maestro unico; che se solletica reminiscenze nostalgiche e memorie deamisiciane, scardina il criterio di collegialità su cui si basa l'esperienza più significativa del nostro sistema di istruzione, quella della scuola primaria; significa tagliare sugli insegnanti di sostegno, uno dei provvedimenti di civiltà di cui la scuola italiana dovrebbe andare fiera. Ma non finisce qui: la manovra economica presentata mercoledì prevede per la scuola, tra l'altro, un blocco del turn over più rigido, il licenziamento degli ormai famosissimi fannulloni, l'abbattimento dei tassi di assenteismo, una maggiore autonomia della dirigenza scolastica, una modifica della contrattazione integrativa. E poi c’è una curiosa contraddizione: l'obbligo per i collegi docenti di adottare esclusivamente libri disponibili nella versione cartacea e on line per abbattere il costo dei libri di testo; una prospettiva che non tiene conto, oltre che della mole di lavoro che promette di far cadere sulle scuole, anche dell'incultura tecnologica di cui la scuola italiana è vittima; un pre-giudizio che ha fatto sì che, alla mancanza di fondi da destinare ad attrezzare le scuole italiane con adeguata strumentazione, si sia sommato il disinteresse progressivo e rassegnato da parte di molti insegnanti. Una manovra "culturale" di aggiramento di un'urgenza - quella, realmente culturale - ineludibile.
Una soluzione, dunque, da "lacrime e sangue", che si va ad aggiungere al blocco di 560 milioni di euro nella spesa ordinaria della scuola, per effetto della "clausola di salvaguardia" prevista dalla Finanziaria 2007: significa incidere pesantemente sull'attività ordinaria delle singole scuole, con grave danno per l'offerta formativa e lo svolgimento delle attività annuali. Gli insegnanti, i nuovi poveri: su di loro un rigore "esemplare", punitivo e generalizzato, una mole di lavoro aggiuntivo e nessun incentivo economico. Ancora più povero il Paese, dove l'operazione di smantellamento della scuola pubblica procede implacabile a fronte di un potenziamento irragionevole (perché non pluralista e non democratico - oltre che non costituzionale -) della scuola privata (per la quale si continuano a stanziare fondi!)
giovedì 19 giugno 2008
Precari
Esame di Stato 2008. Errori nella prova di Inglese
Dopo l'errore sulla poesia di Montale, presentata come ispirata a una donna, ma in realtà dedicata a un uomo, il refuso torna a essere protagonista degli esami di maturità. Agli studenti degli istituti tecnici per il turismo è stata infatti consegnata una traccia piena di errori. Un testo che gli esperti del ministero hanno probabilmente tratto da un sito (clicca per vedere) che si occupa di turismo e dove una giornalista yemenita ha intervistato i titolari di una struttura alberghiera in Namibia: un esempio di architettura coloniale tedesca, come tedesca è la lingua dei titolari, Tinkie e Johan Cornelissen. La differenza di nazionalità dei protagonisti della chiacchierata e l'uso dell'inglese come lingua veicolare ha dato origine ad un testo pieno di strafalcioni.
Se ne sono accorti molti degli insegnanti e se n'è accorta anche la professoressa Jean Woodhouse, esperta madrelingua inglese con una ventina d'anni di esperienza di insegnamento nelle scuole italiane che ha pensato bene di correggere la traccia del ministero proprio come avrebbe fatto con il compito di uno qualunque dei suoi studenti. E dando anche il voto che il funzionario autore dell'errore - la persona che ha copiato il pezzo dal web e lo ha trasformato in traccia d'esame senza fare le opportune verifiche - si meriterebbe: «gravemente insufficiente». O, come si sarebbe detto una volta: «4». Del resto, le cancellature e i cambiamenti che l'insegnante ha apportato sono stati parecchi e a prima vista potrebbe sembrare più il testo elaborato dall'ultimo della classe che non un documento ufficiale diramato da Viale Trastevere.
La traccia (clicca per vederla) contiene diverse imprecisioni, come il mancato utilizzo del genitivo sassone o errori nell'utilizzo dei verbi (ad esempio un «have» al posto di un «has»). Ma, secondo la professoressa Woodhouse, al di là degli errori grammaticali, comunque parecchi, è l'intero testo che dovrebbe essere preso e buttato nel cestino. Lo svarione non sta nell'aver preso pari pari da un sito Internet di argomento turistico il testo da proporre agli esaminandi (è comunque un documento), quanto la scelta di uno zeppo di errori, che potrebbe aver indotto gli alunni a commettere strafalcioni a loro volta. Anche le domande proposte ai candidati (l'esercizio vero e proprio, elaborato dal ministero) sono state oggetto delle correzioni della professoressa Woodhouse. «Sono un'insegnante severa - conclude l'insegnante -. Finito l'esame ho inviato la segnalazione come "privata cittadina indignata".»
Esame di Stato 2008: tutte le prove scritte
http://www.pubblica.istruzione.it/argomenti/esamedistato/secondo_ciclo/prove/2008/as2008.htm
Approvata la manovra economica triennale.
Per saperne di più e conoscere tutti i punti della manovra, ecco il link per Il Corriere della Sera.it
http://www.corriere.it/economia/08_giugno_18/scheda_manovra_contenuti_e4bd8908-3d73-11dd-bfea-00144f02aabc.shtml
mercoledì 18 giugno 2008
Seconda prova scritta Esame di Stato - Il tema di Pedagogia
http://www.pubblica.istruzione.it/argomenti/esamedistato/secondo_ciclo/prove/2007/BRP1.PDF
Montale: anche i ministri sbagliano!
Il caso Montale "non inficia la validità dell'esame" di maturità. Lo precisa il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini che assicura, inoltre, che saranno individuate le responsabilità e adottati gli opportuni e conseguenti provvedimenti. "Le responsabilità per le imprecisioni e l'errore contenuti nella traccia relativa alla poesia "Ripenso il tuo sorriso" di Eugenio Montale, proposta per la prova di italiano - ha spiegato il ministro - saranno individuate e saranno adottati gli opportuni e conseguenti provvedimenti. Quanto accaduto non inficia comunque la validità dell'esame. Gelmini ha, comunque, precisato che le indicazioni che accompagnano la poesia "non tracciano un percorso obbligato; possono essere anche discusse o ribaltate". Quello che conta - ha osservato - è l'analisi critica e l'interpretazione letteraria del testo. A questo proposito daremo opportune istruzioni a tutte le Commissioni. Credo sia opportuno rivedere il sistema e le procedure per la formulazione delle tracce medesime, decisamente troppo burocratiche, per lasciare ai maturandi maggiore libertà". La necessità di evitare, in futuro, i problemi che si sono più volte manifestati, richiede - ha aggiunto il ministro - "di aumentare il numero dei cosiddetti 'valutatori' (coloro i quali predispongono le prove) pur preservando l'assoluta riservatezza della definizione dei temi d'esame".
Autonomia e oltre...
Meno bene invece, a mio avviso, e persino preoccupante l’invito di Giavazzi a una «maggiore flessibilità nei percorsi di studio» secondo cui gli insegnanti sarebbero liberi di progettare i loro corsi, decidendo singolarmente che cosa insegnare. Aiuto! I contenuti in mano ai singoli, dunque? Sarebbe un ulteriore potenziamento di quell’idea, passata sotto il nome di Autonomia, che fu il centro ideologico della riforma Berlinguer e che da dieci anni ha messo solide radici nella scuola italiana ed è, secondo me, una delle cause che maggiormente ha contribuito allo sfascio culturale in atto, oggi purtroppo sotto gli occhi di tutti.
Molti guai dell’attuale ignoranza dei nostri giovani - drammaticamente misurata dai test nazionali e internazionali - sono dovuti a parer mio proprio all’allegra e molto «creativa» estroversione dei singoli docenti, detentori di un «saper altro» disinvoltamente soggettivo, che ha ormai ahimè decisamente vinto sul semplice (ma condiviso!) «sapere», ritenuto da qualche anno un valore piatto, modesto e decisamente frustrante. Abbiamo oggi, forse, studenti più allegri ed estroversi: peccato che abbiano perso, perlopiù, la normale conoscenza della lingua italiana nonché la capacità di leggere, scrivere e ragionare, ovvero quelle doti logiche e razionali che, mi sembra di poter dire, presiedono ancora e sempre presiederanno al normale uso del cervello e quindi sono e sempre saranno utili e imprescindibili per un eventualmente ancora auspicabile progresso cognitivo e culturale dell’umanità. O no?
L’autonomia nell’ambito della didattica presuppone il possesso di un bene che non siamo affatto certi che ogni singolo insegnante possieda: un’idea di cultura. Ogni detentore di autonomia dovrebbe, cioè, sapere con chiarezza che cosa è bene e fondamentale che i giovani imparino e che cosa invece è superfluo, inutile o addirittura dannoso. Ora, quanti insegnanti pensiamo che posseggano autonomamente tale visione culturale ampia e profonda? Pochini, direi...
E allora, vogliamo affidare la scuola italiana indistintamente all’autonomia di ottocentomila insegnanti (tanti occupano oggi la scuola italiana), ai loro singoli e certamente molto autonomi capricci, debolezze o ignoranze che dir si voglia? Teniamo dunque così poco allo specifico e altissimo valore della nostra cultura, ovvero a una koiné culturale che si è formata nei secoli e sarebbe nostro dovere, nonché piacere, continuare a trasmettere?
Faccio un esempio, che riguarda soltanto la materia che insegno io: Dante. Se lasciamo all’autonomia del singolo, Dante, verrà insegnato se va bene da un insegnante su cento, perché forse solo uno su cento ama, conosce e sa insegnare Dante. Otterremo quindi una percentuale irrisoria di giovani che conosceranno la Divina commedia. Gli altri studieranno invece tutt’altro, a seconda dei ghiribizzi dei loro professori, un tutt’altro di cui ci sfuggirà per sempre la necessità e l’omogeneità. È questo che vogliamo?
Certo che l’autonomia del singolo insegnante va preservata ed esaltata, con annessa tanto elogiata (in questi ultimi quarant’anni!) «creatività»: ma chiamiamola piuttosto libertà d’insegnamento, e chiariamo che essa non si esercita tanto nei contenuti quanto nei modi, ovvero nella libera e «creativa» arte del far lezione. Lì sì che si dimostrerà il talento, la personalità e la cultura del singolo: nel far lezione, non certo nella scelta di far leggere i quotidiani in classe o fare ricerche sulla cucina medievale, al posto di studiare Dante, Petrarca e Omero.
Infine, perché affidarci ai pensieri arbitrari ovvero ai gusti di ottocentomila menti, e non alla mente di quella ventina di personaggi illustri e capaci - alcuni premi Nobel! - a cui offrire la presidenza di commissioni nazionali su ogni singola materia? Ad esempio Pietro Citati per la letteratura e Carlo Rubbia per la Fisica, Rita Levi Montalcini e Margherita Hack per le scienze. Potrebbero, dette commissioni, approntare programmi nuovissimi per le nuovissime generazioni, e magari poi ogni cinque anni aggiornarli. Avremmo così assicurato quel legame stretto tra saperi e modernità che tanto ci preme, ma anche qualche minimo eppur fondamentale punto fermo nel mare magnum dei saperi, qualche scoglio che ci salvi dalle onde anomale (cioè, autonome...) del non-sapere: ad esempio la conoscenza dell’ortografia e della grammatica, beni oggi negletti e destinati all’estinzione, poveri dinosauri che si aggirano ancora per poco, ormai soli e sperduti, in qualche anfratto o umida cantina delle nostre scuole".
Abbiamo perso definitivamente l’idea di studio…”
Dovremmo guardare, scrive ancora Paola Mastrocola, “le conseguenze dello smantellamento, avere il coraggio di tenere gli occhi sbarrati e guardare le rovine, perché di rovine si tratta. Se dovessimo riassumere le rovine, ne illustrerei due: il permissivismo ha permesso l’ineducazione scolastica (nessuno di noi oggi è più in grado di tenere sotto controllo la normale disciplina di una classe, cioè semplicemente il fatto che quando l’insegnante parla non parlano insieme anche i ragazzi). E l’azzeramento (o riduzione) dei contenuti ha prodotto l’ignoranza.
Capisco che sia doloroso e imbarazzante girarsi a guardare le proprie rovine, ma credo si debba fare…”
Esame di Stato 2008: le tracce di Italiano
Montale, la condizione della donna, la Costituzione e lo straniero nell'arte, sono queste le tracce della prova di Italiano di quest'anno, uguali per tutti gli indirizzi.
Gli istituti tecnici hanno il maggior numero di candidati (37,8%), seguiti dai licei scientifici con il 21,5. Gli studenti avranno 6 ore a disposizione per terminare il proprio compito.
Per la prova d'Italiano sono confermate le tipologie adottate negli anni scorsi e dunque gli studenti possono scegliere tra l'analisi di un testo letterario, la produzione di un saggio breve o di un articolo di giornale (questi due scelti tra i diversi ambiti di riferimento: storico-politico, socio-economico, artistico-letterario, tecnico-scientifico), il tema di argomento storico o di attualità.
I candidati potranno consultare il dizionario di italiano e non potranno uscire prima di tre ore dalla dettatura del tema.
Cellulari, videotelefonini, palmari, pc portatili e qualsiasi dispositivo a luce infrarossa o ultravioletta sono severamente messi al bando e qualsiasi collegamento delle scuole con internet stamani sarà disattivato.
- Ripenso il tuo sorriso, di Eugenio Montale da Ossi di Seppia.
"Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida scorta per avventura tra le pietraie d'un greto, esiguo specchio in cui guardi un'ellera e i suoi corimbi; e su tutto l'abbraccio di un bianco cielo quieto. Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano, se dal tuo volto si esprime libera un'anima ingenua, vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua e recano il loro soffrire con sé come un talismano. Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma, e che il tuo aspetto s'insinua nella memoria grigia schietto come la cima di una giovane palma..." - Costituzione, articolo 24: "Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari".
- Condizione femminile. "Cittadinanza femminile e condizione della donna nel divenire del '900. Illustra i più significativi mutamenti intervenuti nella condizione femminile sotto i diversi profili (giuridico, sociale, culturale) e spiega le cause e le conseguenze. Puoi anche riferirti a figure femminili di particolare rilievo".
- La comunicazione. "Comunicare le emozioni. Un tempo per farlo si scriveva una lettera, oggi un sms o una mail. Così idee e sentimenti viaggiano attraverso abbreviazioni, in maniera veloce e funzionale. Non è possibile definire questo cambiamento in termini qualitativi, si può però prendere atto della differenza delle modalità di impatto che questa nuova forma di comunicazione ha sulle relazioni tra gli uomini. Quanto quella di ieri era una comunicazione anche fisica, fatta di scrittura, impronte, odori e attesa, tanto quella di oggi è impersonale e immediata. Discuti la questione proposta illustrandone, sulla base delle tue conoscenze ed esperienze, gli aspetti che ritieni più significativi".
Maggiori dettagli su:
http://www.pubblica.istruzione.it/argomenti/esamedistato/secondo_ciclo/prove/2008/P000.htm
martedì 17 giugno 2008
Tagli di 100mila posti nella Scuola
La previsione è scritta nel provvedimento finanziario che il ministro Tremonti sta per presentare alla riunione di Governo di domani. L'operazione, però, sembra difficoltosa e forse si dovranno rivedere gli ordinamenti della scuola superiore.
Il taglio di cattedre ci sarà: si parla di 90-100 mila posti in meno che andranno ad aggiungersi alla riduzione di 47 mila posti previsto dalla legge finanziaria per il 2007.
Questo significa che le immissioni in ruolo sono sempre più a rischio e le 25mila assunzioni di cui si discuteva tra l'ex ministro Fioroni e Padoa Schioppa rischiano di diventare ora un obiettivo irraggiungibile.
Anche perché il rientro rispetto alle previsioni di risparmio della finanziaria 2007 è ormai fuori discussione e non potrà in nessun modo essere raggiunto mediante ulteriori tagli ai fondi che il Ministero trasferisce alle scuole. Ma come sarà possibile tagliare altri 90-100mila posti nei prossimi tre anni? L’ipotesi più probabile è che si arrivi velocemente a una revisione degli ordinamenti della secondaria di secondo grado con l’obiettivo di ridurre drasticamente sia le materie sia le ore di insegnamento.
L’altra possibilità è che si intervenga sulla durata delle ore di insegnamento: da 60 a 50 minuti (è ormai prassi in molte scuole superiori!) La ministra (lo so che suona male, ma mi ha convinto a usare il termine al femminile Valeria Della Valle, docente di lessicografia e lessicologia alla Sapienza di Roma, nel suo libro "Il nuovo salvalingua" Sperling & Kupfer editore, che consiglio di leggere) Gelmini potrebbe stabilire che la riduzione è lecita ma a condizione che i 10 minuti non fatti, vengano utilizzati comunque per il completamento delle cattedre. Ci sarà anche qualche stretta anche sul tempo prolungato nelle scuole medie attraverso una verifica accurata delle condizioni che rendono necessario e possibile l’ampliamento orario.
Nella scuola primaria sarà possibile recuperare qualche migliaia di posti sulle cattedre di lingua inglese (benchè gran parte di questo “recupero” sia già previsto dalla Finanziaria del 2007).
Quello che è certo è che ridurre di 100mila posti gli organici della scuola non sarà un’operazione facile, nemmeno per Brunetta e Tremonti.
Esame di Stato 2008: candidati non ammessi
Dal sito dell'USR Veneto i dati sui candidati non ammessi all'Esame di Stato 2008:
DATI DEFINITIVI CANDIDATI NON AMMESSI
CANDIDATI NON AMMESSI A.S. 2007/08
A Belluno su un totale di 1.551 candidati, 74 non ammessi (4,8%)
A Padova su un totale di 6.435 candidati, 204 non ammessi (3,2%) A Rovigo totale candidati 1.875, 78 non ammessi (4,2%)
A Treviso totale candidati 6.381, 179 non ammessi (2,8%)
A Venezia totale candidati 5.319, 111 non ammessi (2,1%)
A Verona totale candidati 6.227, 218 non ammessi (3,5%)
A Vicenza totale candidati 6.482, 203 non ammessi (3,1%)
Tot. regione candidati 34.270, non ammessi 1.067 (3,1%)
A.S. 2006/2007 (2,9%)
In attesa del DPEF! La Scuola attende...
La ministra ricordi, poi, che il terzo punto del suo "programma", l'autonomia - dopo il merito e la valutazione - è stata istituita allo scopo di promuovere la capacità di sviluppo, ricerca e sperimentazione dei singoli istituti e non lo svincolamento da condizioni nazionali del sistema dell'istruzione (un elemento di garanzia civile), né la trasformazione delle scuole in enti in concorrenza mercantile, come sostenuto anche da Giavazzi.
lunedì 16 giugno 2008
Esame di Stato 2008
Non ho trovato riferimenti normativi per i compensi di quest'anno. Credo comunque che siano invariate le disposizioni emanate dal Ministero per l'Esame di Stato dell'anno scorso.
Compensi ai componenti le commissioni - Schede Esplicative
Fino allo scorso anno le commissioni d’esame erano costituite da:
• tutti i docenti componenti i singoli consigli di classe con funzioni di commissari interni
• un presidente esterno comune a tutte le commissioni operanti nell’istituto.
Con la legge n. 1 dell’11 gennaio 2007 il Parlamento ha reintrodotto il modello a “commissioni miste” nell’ottica di restituire credito e attendibilità nonché giusto rigore all’esame di maturità che diventa Esame di Stato.
Le nuove disposizioni sono introdotte con la necessaria gradualità, prevedendo la messa a regime a giugno 2009, a conclusione dell’a.s. 2008/09.
La circolare n. 20 del 16 febbraio 2007 ha dettato, sulla base della nuova normativa di legge, le disposizioni concernenti la “Formazione delle commissioni degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio d’istruzione secondaria superiore per l’anno scolastico 2006/07”. Sono seguiti in successive note ministeriali, chiarimenti, precisazioni e istruzioni.
Rispetto alla composizione, le commissioni sono costituite per il 50% da membri della classe e per il restante 50% da membri esterni. Il numero massimo è di 6 commissari.
Compensi commissioni esami di stato 2006/07 QUADRO A
Compenso correlato alla funzione e attribuito per la partecipazione a ogni commissione
FUNZIONE IMPORTO NOTE
1) Presidente € 1.249
2) Commissario esterno € 911
3) Commissario interno € 399
• Gli importi, che concorrono per il 100% a formare la base contributiva e pensionabile, sono assoggettati alle ritenute previste per legge relative ai compensi accessori (INPDAP, IRPEF, Addizionali comunale e regionale).
• Al personale docente con contratto di lavoro a tempo determinato fino al termine delle attività didattiche spetta, oltre al compenso forfetario, la proroga della supplenza con relativa retribuzione principale rapportata al numero di ore di insegnamento risultanti dal contratto, fino al termine delle operazioni d'esame. La liquidazione della relativa retribuzione sarà effettuata dai competenti uffici periferici del Ministero dell’Economia.
• Al personale estraneo all'Amministrazione e ai pensionati devono essere corrisposti i compensi previsti per l'espletamento dell’incarico (compenso riferito alla funzione + compenso riferito alla trasferta) avendo come riferimento, quanto alla sede di servizio, la sede dell’USP di appartenenza dell’istituzione scolastica ovvero la sede di residenza dell’interessato. Su
detti compensi si operano esclusivamente le ritenute erariali (ritenuta d’acconto 20%).
• L’assenza temporanea deve riferirsi a casi di legittimo impedimento, debitamente documentati e rigorosamente accertati (nota n. 6015 dell’11 giugno 2007).
• Al personale impegnato per periodi inferiori alla durata delle operazioni d'esame i compensi vanno corrisposti in proporzione al periodo di effettivo servizio prestato rispetto alla durata complessiva delle operazioni d'esame.
• Il personale docente con rapporto di lavoro a tempo parziale è tenuto a prestare l'orario di lavoro previsto per il personale a tempo pieno ed allo stesso viene corrisposto, per il periodo di effettivo svolgimento della funzione, il trattamento economico intero.
• Ai componenti le commissioni nominati in comuni diversi da quello di servizio o di abituale dimora possono essere concessi anticipi, a richiesta degli interessati, fino al 50% dei compensi forfetari lordi complessivamente spettanti (nota n. 6299 del 15 giugno 2007).
• I compensi spettanti ai componenti le commissioni d’esame operanti presso gli istituti paritari pareggiati e legalmente riconosciuti sono corrisposti dalle istituzioni scolastiche statali designate dagli USP e dagli USR.
• Ai commissari che svolgono la funzione su più commissioni compete, per ogni ulteriore commissione, il compenso forfetario riferito alla funzione nella prima commissione e comunque, entro il limite max di due compensi aggiuntivi (€ 798).
• Al commissario delegato a sostituire il presidente spetta una maggiorazione pari al 10% del compenso previsto per la funzione di commissario.
• Nel caso di membri impegnati in classi articolate (es.: lingua straniera in classi bilingue o trilingue) o nelle classi articolate su più indirizzi di studi spetta un compenso forfetario non inferiore a 1/3 e non superiore a 2/3 di quello previsto per la funzione in relazione alla tipologia di nomina. L’importo totale viene suddiviso in proporzione al numero complessivo dei
candidati da esaminare ed è corrisposto ai singoli commissari in relazione al numero di candidati esaminati dagli stessi nel rispetto dei limiti suddetti.
• Ad ogni classe-commissione sono assegnati non più di 35 candidati.
Compenso correlato alla distanza del luogo di residenza o servizio dalla sede di esame
TIPOLOGIA PERSONALE IMPORTO NOTE
a) Personale nominato nel comune di servizio o di residenza o fuori del proprio comune
€ 171
b) Personale nominato fuori del proprio comune di servizio o di residenza in sede d’esame raggiungibile in un tempo compreso tra 31 e 60 minuti con i mezzi di linea extraurbani più veloci
€ 568
c) Personale nominato fuori del proprio comune di servizio o di residenza in sede d’esame raggiungibile in un tempo compreso tra 61 e 100 minuti con i mezzi di linea extraurbani più veloci
€ 908
d) Personale nominato fuori del proprio comune di servizio o di residenza in sede d’esame raggiungibile in un tempo superiore a 100 minuti con i mezzi di linea extraurbani più veloci
€ 2.270
• I compensi concorrono a formare la base contributivo-fiscale per la parte eccedente € 46,48
giornalieri.
• Al docente di sostegno eventualmente impegnato nelle commissioni in presenza di candidati in situazione di handicap deve essere corrisposto il compenso forfetario pari a €. 171 di cui al punto a).
• Il compenso deve essere determinato in base ai tempi di percorrenza fra la sede di servizio o di residenza e la sede d’esame.
• Fra la sede di servizio e la sede di residenza va presa in considerazione quella più vicina alla sede d’esame.
• Non deve essere presa in considerazione diversa dichiarazione circa la variazione di residenza o di sede di servizio rispetto a quella già indicata all’atto di presentazione delle domande.
• Nell’ipotesi di mancanza di collegamento che consenta di raggiungere la sede d’esame in tempo utile, si fa riferimento al mezzo più veloce esistente nell’arco della giornata.
• I tempi di percorrenza vanno computati dalla stazione di partenza a quella di arrivo, tenendo conto degli orari ufficiali dei mezzi di linea extraurbani più veloci in vigore all’inizio delle operazioni d’esame. Non debbono essere conteggiati i tempi impiegati per gli spostamenti nell’ambito del territorio servito da mezzi urbani.
• I tempi di percorrenza sono gli unici parametri di riferimento. Pertanto, non hanno alcuna rilevanza né i mezzi effettivamente utilizzati per l’espletamento dell’incarico né le spese effettivamente sostenute (spese di viaggio, vitto, pernottamento).
Compenso per ciascuna materia e ciascun candidato spettante al personale impegnato negli esami preliminari dei candidati esterni (privatisti)
€ 15
Compenso massimo attribuibile al singolo componente del Consiglio di classe o di specifica commissione impegnato negli esami preliminari
€ 840
• Gli importi concorrono per il 100% a formare la base contributiva e pensionabile, sono assoggettati alle ritenute previste per legge relative ai compensi accessori (INPDAP, IRPEF, Addizionali comunale e regionale).
Fra due giorni al via gli Esami di Stato 2008
Se il numero dei candidati interni ha subito solo una lieve flessione, il numero dei candidati esterni, invece, è sensibilmente diminuito: saranno, infatti, 24.885, cioè 6.412 in meno rispetto all’anno scorso.
Ancora una diminuzione si registra tra gli “ottisti”, categoria che rischia di scomparire se si considera che quest’anno saranno appena 86 contro i 1.667 del 2006.
Gli studenti sono già in fibrillazione. Un tempo in questi giorni ci si preparava la cintura con i temi ridotti ai minimi termini. Poi, col passare degli anni gli studenti hanno escogitato altri modi per rimediare un tema che facesse colpo agli esami. Quindi è arrivata in aiuto la tencnologia ma il Ministero, nella circolare 30/2008, è stato chiaro: nei giorni delle prove scritte, è severamente vietato portare a scuola telefoni cellulari di qualsiasi tipo, nonché dispositivi a luce infrarossa o ultravioletta di ogni genere, pena l’esclusione da tutte le prove. Per le prove, il Mpi ha assegnato 12.500 presidenti di commissione e 38 mila commissari esterni. Gli altri 75 mila docenti, quelli interni, erano stati già stati individuati con la pubblicazione delle materie per ognuno dei 912 indirizzi scolastici.
Per la sostituzione dei commissari, sul sito internet de La Tecnica della Scuola: www.tecnicadellascuola.it, è stato messo in linea un apposito modello di domanda da inviare al dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale. Una novità quest’anno: i certificati integrativi ai diplomi per l’esame di stato dovranno essere stampati e rilasciati, su carta semplice, direttamente dalle segreterie degli istituti. Le indicazioni sono disponibili sulla rete intranet, nella sezione dedicata agli esami di stato.
Di conseguenza, dal corrente anno scolastico 2007/2008, i diplomi degli esami di stato che verranno consegnati agli istituti, da parte dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, saranno costituiti esclusivamente da una pergamena singola, senza l’aggiunta dei certificati integrativi, ad eccezione dei diplomi in lingua slovena.
Alle 8,30 di oggi, il presidente e i commissari esterni comuni alle due classi abbinate, unitamente ai membri interni di ciascuna delle classi, si sono riuniti, in seduta plenaria.
Il calendario delle prove per l'anno scolastico 2007/2008, così come stabilito dall’ordinanza ministeriale n. 30 del 10 marzo 2008, è il seguente:
- prima prova scritta: 18 giugno 2008, ore 8.30;
- seconda prova scritta, grafica o scritto-grafica: 19 giugno 2008, ore 8.30; (Per gli esami nei licei artistici e negli istituti d’arte lo svolgimento della seconda prova continua nei due giorni seguenti per la durata giornaliera indicata nei testi proposti. Poiché uno dei giorni dello svolgimento di detta prova coincide con il sabato, la prova stessa può essere sospesa per i soli candidati che per motivi di culto non intendono proseguire l'esame in detto giorno);
- terza prova scritta: 23 giugno 2008: ciascuna commissione, entro il 21 giugno, definisce collegialmente la struttura della terza prova scritta, in coerenza con il documento del consiglio di classe. Contestualmente, il Presidente stabilisce, per ciascuna delle commissioni, l'orario d'inizio della prova, dandone comunicazione all'albo dell'Istituto o degli eventuali istituti interessati. Non va, invece, data alcuna comunicazione circa le materie oggetto della prova.
Da La Tecnica della Scuola del16/06/2008
Le tracce dei temi di Italiano (forse)
Nel precedente post, si indicavano alcune tracce possibili dei temi di Italiano dell'Esame di Stato 2008. Ecco un'altra previsione su tali tracce.
La paura è più per gli orali che per gli scritti, soprattutto per la presenza di professori esterni, che spesso sono un vero e proprio terno al lotto. Le materie degli esterni saranno italiano e matematica, a eccezione del liceo scientifico dove ci saranno le scienze.
Se le ricerche dicono che gli studenti non sono bravi in matematica, lo diventano proprio alla vigilia della fatidica prova, con i conti dei crediti e dei punti presi per ogni singolo scritto con annesso calcolo del voto.
Di certo ad oggi si sanno solo le materie degli scritti dei licei: greco al classico, matematica allo scientifico, lingua straniera al linguistico, pedagogia allo psico-pedagogico ed elementi di architettura all'artistico.
Per gli argomenti delle prove si brancola ancora nel buio. Ma qualcuno come ogni anno azzarda una previsione.
Per l'analisi del testo e il saggio breve i maggiori quotati sono Pirandello e Verga, seguiti da Foscolo e Svevo.
Per le altre tipologie di tema si ipotizza la Costituzione Italiana che quest'anno compie 60 anni, la moratoria sulla pena di morte, l'antisemitismo, i rapporti tra Stato e Chiesa ieri e oggi e in ultimo il problema della salvaguardia dell'ambiente.
Sul forum di Studenti a queste ipotesi si aggiungono anche il Tibet, l'anniversario del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro e del '68.
Ma come spesso capita, e lo dicono molti studenti, ci sono molte probabilità che non esca nessuno dei temi previsti.