Come previsto, la questione dei debiti continua a riservare sorprese ma anche incognite che si aggiungono alle difficoltà di far partire, in termini utili, i corsi di recupero estivi. Sembra, ma sono notizie che trapelano in forma ufficiosa che il ministro Gelmini voglia rendere meno rigida la circolare dell'ex ministro Fioroni sui debiti scolastici.
Su la Repubblica.it del 29/05/2008, Salvo Intravaia, in un articolo dal titolo "Debiti, il caso al Consiglio di Stato, fine anno scolastico al cardiopalma", ci informa che la settimana prossima é previsto un incontro in viale Trastevere per "sciogliere il nodo-debiti, anche se in 'zona Cesarini'. Ma ogni decisione é rimandata al pronunciamento del Consiglio di Stato che la prossima settimana potrebbe addirittura annullare la circolare contestata dai Cobas della scuola.
Le agenzie di stampa, riportano che "la Gelmini intenderebbe "ammorbidire" la trafila imposta dal suo predecessore, Giuseppe Fioroni, per il recupero dei debiti".
L'articolo prosegue: "Gli studenti da sempre chiedono l'annullamento del provvedimento. E si è ipotizzato anche di posticipare l'avvio dell'anno scolastico in tutte le regioni al 20 settembre per consentire ai Consigli di classe di effettuare, nelle prime due settimane di settembre, le verifiche sul superamento dei debiti. Ma la strada non appare percorribile perché quella di stabilire il calendario scolastico è una prerogativa delle singole regioni.
Il nuovo inquilino di Palazzo della Minerva vorrebbe salvare "capra e cavoli": obbligare gli alunni a recuperare i debiti entro l'anno e, allo stesso tempo, risolvere le tante situazioni di crisi che si prevedono fra qualche settimana nelle scuole italiane. Mancano le risorse economiche per organizzare corsi di "almeno 15 ore" in tutte le discipline nelle quali lo studente viene "rimandato". Ma non solo. Le scuole devono decidere se svolgere i corsi a giugno, a luglio o ad agosto con i propri insegnanti, interferendo con le ferie dei prof (e delle famiglie), o affidare a docenti esterni il recupero: ipotesi non gradita a studenti e genitori. E ancora. Meglio effettuare le verifiche, e riunire i Consigli di classe per lo scioglimento della riserva, subito dopo i corsi o a fine agosto?
In teoria ci sarebbe la possibilità di spostare tutto a settembre ma si creerebbero problemi sull'organico: senza conoscere il numero dei promossi e dei bocciati, le classi rimarrebbero in forse fino a pochi giorni dall'inizio delle lezioni e bisognerebbe richiamare i docenti in pensione dal primo settembre e quelli trasferiti in un altro istituto per "sciogliere la riserva". Queste sono solo alcune delle difficoltà cui la Gelmini vorrebbe dare una risposta. Ma a una settimana dalla fine delle lezioni il rischio è quello di creare molta confusione. Le prime indiscrezioni indicano che l'orientamento è quello di "una minore rigidità delle regole, fermo restando per gli alunni di certificare il superamento delle insufficienze. Nessun colpo di spugna, insomma. La famigerata circolare 92 dovrebbe essere "ammorbidita" affidando all'autonomia delle scuole la possibilità di gestire il recupero dei ragazzi". Si parla della possibilità di lasciare agli istituti il potere di decidere quanti corsi fare, su quali discipline (solo le più importanti) e per quante ore: anche meno di 15. Modifiche che dovrebbero snellirebbe il lavoro di presidi e docenti. Novità in vista anche sulla scadenza ultima per il recupero che oggi é il 31 agosto o l'inizio dell'anno scolastico: le scuole potrebbero diventare più autonome e salvare l'estate a studenti, genitori e professori. Ma come?
E mentre si aspetta il provvedimento del ministro, la soluzione potrebbe arrivare dalla giustizia amministrativa. Il Consiglio di Stato ha fissato per mercoledì 4 giugno l'udienza sulla richiesta da parte dei Cobas di annullare l'ordinanza 92 e con essa tutta la nuova procedura sul recupero dei debiti scolastici.
Se il tribunale amministrativo accoglierà l'istanza ritornerebbero i "promossi con debito" e, soprattutto, le scuole non avrebbero nessun obbligo di organizzare i corsi estivi. Il portavoce nazionale dei COBAS afferma che "l'OM impone soluzioni del tutto inattuabili e illegittime per il recupero dei "debiti", e si evidenzia che la sospensione della stessa non cagionerebbe alcun inconveniente o alcuna difficoltà organizzativa in ordine allo svolgimento degli esami di maturità".
Le agenzie di stampa, riportano che "la Gelmini intenderebbe "ammorbidire" la trafila imposta dal suo predecessore, Giuseppe Fioroni, per il recupero dei debiti".
L'articolo prosegue: "Gli studenti da sempre chiedono l'annullamento del provvedimento. E si è ipotizzato anche di posticipare l'avvio dell'anno scolastico in tutte le regioni al 20 settembre per consentire ai Consigli di classe di effettuare, nelle prime due settimane di settembre, le verifiche sul superamento dei debiti. Ma la strada non appare percorribile perché quella di stabilire il calendario scolastico è una prerogativa delle singole regioni.
Il nuovo inquilino di Palazzo della Minerva vorrebbe salvare "capra e cavoli": obbligare gli alunni a recuperare i debiti entro l'anno e, allo stesso tempo, risolvere le tante situazioni di crisi che si prevedono fra qualche settimana nelle scuole italiane. Mancano le risorse economiche per organizzare corsi di "almeno 15 ore" in tutte le discipline nelle quali lo studente viene "rimandato". Ma non solo. Le scuole devono decidere se svolgere i corsi a giugno, a luglio o ad agosto con i propri insegnanti, interferendo con le ferie dei prof (e delle famiglie), o affidare a docenti esterni il recupero: ipotesi non gradita a studenti e genitori. E ancora. Meglio effettuare le verifiche, e riunire i Consigli di classe per lo scioglimento della riserva, subito dopo i corsi o a fine agosto?
In teoria ci sarebbe la possibilità di spostare tutto a settembre ma si creerebbero problemi sull'organico: senza conoscere il numero dei promossi e dei bocciati, le classi rimarrebbero in forse fino a pochi giorni dall'inizio delle lezioni e bisognerebbe richiamare i docenti in pensione dal primo settembre e quelli trasferiti in un altro istituto per "sciogliere la riserva". Queste sono solo alcune delle difficoltà cui la Gelmini vorrebbe dare una risposta. Ma a una settimana dalla fine delle lezioni il rischio è quello di creare molta confusione. Le prime indiscrezioni indicano che l'orientamento è quello di "una minore rigidità delle regole, fermo restando per gli alunni di certificare il superamento delle insufficienze. Nessun colpo di spugna, insomma. La famigerata circolare 92 dovrebbe essere "ammorbidita" affidando all'autonomia delle scuole la possibilità di gestire il recupero dei ragazzi". Si parla della possibilità di lasciare agli istituti il potere di decidere quanti corsi fare, su quali discipline (solo le più importanti) e per quante ore: anche meno di 15. Modifiche che dovrebbero snellirebbe il lavoro di presidi e docenti. Novità in vista anche sulla scadenza ultima per il recupero che oggi é il 31 agosto o l'inizio dell'anno scolastico: le scuole potrebbero diventare più autonome e salvare l'estate a studenti, genitori e professori. Ma come?
E mentre si aspetta il provvedimento del ministro, la soluzione potrebbe arrivare dalla giustizia amministrativa. Il Consiglio di Stato ha fissato per mercoledì 4 giugno l'udienza sulla richiesta da parte dei Cobas di annullare l'ordinanza 92 e con essa tutta la nuova procedura sul recupero dei debiti scolastici.
Se il tribunale amministrativo accoglierà l'istanza ritornerebbero i "promossi con debito" e, soprattutto, le scuole non avrebbero nessun obbligo di organizzare i corsi estivi. Il portavoce nazionale dei COBAS afferma che "l'OM impone soluzioni del tutto inattuabili e illegittime per il recupero dei "debiti", e si evidenzia che la sospensione della stessa non cagionerebbe alcun inconveniente o alcuna difficoltà organizzativa in ordine allo svolgimento degli esami di maturità".
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