Un I maggio per la sicurezza sul lavoro!
Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica celebrando presso la sede dell'Inail a Roma la Festa del Lavoro ha detto: "Quando si verificano assurde e atroci tragedie sul lavoro in angosciosa sequenza in cui perdono la vita dei lavoratori, si leva ancor più fortemente il grido 'basta!' Non può continuare così non ci si può rassegnare come una inevitabile fatalità dobbiamo tutti rimboccarci le maniche". Napolitano ha citato il susseguirsi delle tragiche morti dei lavoratori della Thyssen Krupp di Torino, di Marghera e di Molfetta e nel corso della cerimonia in loro memoria ha consegnato delle Stelle al Merito. Il capo dello Stato ha sottolineato che da quando è al Quirinale il suo sforzo é quello di suscitare sul tema della sicurezza sul lavoro "un'attenzione nuova" precisando che ogni volta avverte "personalmente indignazione e dolore, pena e solidarietà per i famigliari delle vittime, volontà di reagire, di fermare una tragica catena di morte. I numeri sono pesanti" ha detto Napolitano ricordando che dal primo gennaio ci sono stati 301 incidenti mortali e 270 mila infortuni. "Solo in aprile - ha aggiunto - sono morti 69 lavoratori e altri 57 mila si sono infortunati sul lavoro. Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche, impegnarci concretamente e a fondo" ha esortato rivolgendosi a tutte le componenti del mondo del lavoro e delle istituzioni e in particolare a quelle delle regioni del sud dove "maggiori sono le criticità e la carenze. Spero di festeggiare il prossimo Primo Maggio - ha concluso il Capo dello Stato - in un Italia che abbia meglio messo in sicurezza il lavoro, che abbia ripreso a crescere per diventare un Paese economicamente e socialmente più equilibrato e più giusto. Sono incoraggiato - ha detto Napolitano - nel ritenere che vi siano in Italia questioni come la prevenzione degli incidenti sul lavoro che possono essere affrontate attraverso la condivisione e quindi la continuità delle necessarie linee di intervento, al di là delle pur fisiologiche contrapposizioni politiche e dell'alternarsi delle maggioranze e dei governi". Napolitano ha poi rivolto un ringraziamento a tutti i lavoratori tra i quali ha ricordato quelli immigrati: "Consentitemi di ringraziare oggi anche quei lavoratori che da Paesi diversi e lontani sono venuti in Italia e in Europa specie negli ultimi decenni". Il Presidente ha ricordato che "gli incidenti non discriminano, essi colpiscono ugualmente lavoratori nazionali e immigrati. Anzi, dal momento che i lavoratori immigrati sono più spesso assunti nell'economia sommersa sono anche più a rischio. Chi lavora in nero, infatti - ha concluso Napolitano - manca di formazione e spesso degli strumenti necessari a proteggersi contro gli incidenti. E oggi tra le categorie a rischio troviamo in modo particolare i precari, anch'essi poveri di formazione, e gli anziani, sui quali pesano maggiormente condizioni di stress".
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