Sul quotidiano la Repubblica di oggi, 27 marzo, é apparso un articolo a firma Carlo A. Bucci, che fa il resoconto di un incontro, avvenuto a Roma, di un gruppo di 16 intellettuali che ha firmato la "Lettera aperta ai partiti e ai candidati" per rilanciare il tema, molto attuale, del merito nella scuola.
Tra i sedici fondatori del partito, provocatoriamente, denominato "Partito del merito e della responsabilità", troviamo: Ernesto Galli della Loggia, Giorgio Israel, Mario Pirani, Salvatore Veca, Sebastiano Vassalli, Giorgio de Rienzo, Gian Luigi Beccaria, Giovanni Sartori e Remo Bodei.
Il punto di partenza é un dato: sono ben 8 milioni e 800mila gli studenti che, negli ultimi dieci anni, si sono diplomati senza aver superato i "debiti formativi". Da qui, l'appello a tutte le forze politiche affinché tutti i programmi si aprano con questo preambolo: "sia le riforme, sia il governo e la vita della scuola a tutti i livelli, dovranno ispirarsi a criteri di merito e responsabilità".
Ma vediamo altri dati che disegnano una situazione preoccupante del pianeta scuola. Negli istituti professionali, la dispersione scolastica, nei primi due anni, si attesta intorno al 20/30%.
Gli alunni sono circa 7 milioni e 700mila, gli insegnanti circa 700mila, spesso precari e pagati male. Il 44% degli alunni che si portano nel nuovo anno un debito, devono recuperare in matematica.
Secondo la recente indagine OCSE-PISA, la percentuale di giovani che non capiscono il senso di un testo quando leggono, é salita dal 44 al 50,9%. Per rendere ancora più buio questo quadro, basta ricordare ciò che é avvenuto in un recente concorso per entrare in magistratura al quale hanno partecipato 5.000 persone. Erano in concorso 38o posti e 53 di questi non sono stati assegnati per l'ignoranza degli aspiranti.
I firmatari dell'appello attribuiscono questo stato di cose a "un mostro a tre facce, che si aggira per la scuola: ha il sorriso del 6 garantito (retaggio del '68), l'espressione bonaria del pedagogismo più efferato e il ghigno che ha trasformato il servizio pubblico della scuola in un'azienda".
Il timore é che, chi vincerà le elezioni, faccia piazza pulita delle misure adottate dall'attuale ministro Fioroni che ha reintrodotto i membri esterni nelle commissioni per gli esami di maturità e che ha riproposto la prova di recupero del debito ai primi di settembre, con l'inizio del nuovo anno scolastico.
L'invito ai partiti é di salvaguardare tutti le misure adottate per ristabilire un po' di ordine all'interno della nostra Scuola.
Tra i sedici fondatori del partito, provocatoriamente, denominato "Partito del merito e della responsabilità", troviamo: Ernesto Galli della Loggia, Giorgio Israel, Mario Pirani, Salvatore Veca, Sebastiano Vassalli, Giorgio de Rienzo, Gian Luigi Beccaria, Giovanni Sartori e Remo Bodei.
Il punto di partenza é un dato: sono ben 8 milioni e 800mila gli studenti che, negli ultimi dieci anni, si sono diplomati senza aver superato i "debiti formativi". Da qui, l'appello a tutte le forze politiche affinché tutti i programmi si aprano con questo preambolo: "sia le riforme, sia il governo e la vita della scuola a tutti i livelli, dovranno ispirarsi a criteri di merito e responsabilità".
Ma vediamo altri dati che disegnano una situazione preoccupante del pianeta scuola. Negli istituti professionali, la dispersione scolastica, nei primi due anni, si attesta intorno al 20/30%.
Gli alunni sono circa 7 milioni e 700mila, gli insegnanti circa 700mila, spesso precari e pagati male. Il 44% degli alunni che si portano nel nuovo anno un debito, devono recuperare in matematica.
Secondo la recente indagine OCSE-PISA, la percentuale di giovani che non capiscono il senso di un testo quando leggono, é salita dal 44 al 50,9%. Per rendere ancora più buio questo quadro, basta ricordare ciò che é avvenuto in un recente concorso per entrare in magistratura al quale hanno partecipato 5.000 persone. Erano in concorso 38o posti e 53 di questi non sono stati assegnati per l'ignoranza degli aspiranti.
I firmatari dell'appello attribuiscono questo stato di cose a "un mostro a tre facce, che si aggira per la scuola: ha il sorriso del 6 garantito (retaggio del '68), l'espressione bonaria del pedagogismo più efferato e il ghigno che ha trasformato il servizio pubblico della scuola in un'azienda".
Il timore é che, chi vincerà le elezioni, faccia piazza pulita delle misure adottate dall'attuale ministro Fioroni che ha reintrodotto i membri esterni nelle commissioni per gli esami di maturità e che ha riproposto la prova di recupero del debito ai primi di settembre, con l'inizio del nuovo anno scolastico.
L'invito ai partiti é di salvaguardare tutti le misure adottate per ristabilire un po' di ordine all'interno della nostra Scuola.
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