mercoledì 26 marzo 2008

La scuola al centro della vita pubblica


Tra i temi che il PD ha inserito nel suo programma http://www.partitodemocratico.it/allegatidef/Programma%20PD45315.pdf,


ampio spazio trova quello della Scuola. Nel video, registrato ad Asti durante un incontro con i cittadini, il leader del PD parla di scuola ed afferma che l'Italia può funzionare soltanto con un sistema scolastico adeguato. Per questa ragione, diventa "centrale la formazione e retribuzione degli insegnanti, la loro stabilità". Il riferimento alla stabilizzazione dei docenti , è un passo importante, a mio avviso, nei confronti dei molti, troppi insegnanti precari (circa 250.000) che ancora affollano le diverse graduatorie permanenti, oggi chiamate Graduatorie ad esaurimento. Non solo i precari, ma tutto il popolo della scuola (oltre un milione e centomila dipendenti tra docenti e ATA), attende risposte ed impegni precisi da parte dei politici. Le scuole devono avere la possibilità di disporre della flessibilità nell'orario e nella gestione degli organici capace di reggere le sfide dell'innovazione didattica e organizzativa che la scuola richiede. Questo passa attraverso l'istituzionalizzazione degli organici funzionali. Per assicurare la continuità didattica, che è condizione per un serio progetto educativo è di primaria importanza proseguire il percorso, iniziato da Fioroni, di azzeramento del precariato. In questo quadro è possibile valorizzare pienamente la professionalità docente, a partire dal riconoscimento dell'attività di ricerca e di aggiornamento e formazione dei docenti. Veltroni, in questa campagna elettorale, ha sostenuto che la qualità di una scuola passa soprattutto per la qualità degli insegnanti: "al centro di tutto, ci deve essere l'insegnante, con la sua responsabilizzazione e formazione che deve essere permanente". A questo proposito ha parlato dell'anno sabbatico destinato alla formazione per favorire il "long life learning", la formazione durante tutto l'arco della vita. Questa opportunità per gli insegnanti é, in verità, già prevista dalla normativa vigente (si veda il comma 14 art. 26 legge 23.12.1998 n. 448) ed è destinata ai docenti a tempo indeterminato che hanno superato il periodo di prova. Tali docenti possono usufruire di un periodo di aspettativa non retribuita (detto anno sabbatico) della durata massima di un anno scolastico ogni dieci anni (compreso il primo decennio). Una possibilità, ha sottolineato il leader del PD, che potrebbe essere utilizzata anche dai soprannumerari che hanno bisogno di riqualificarsi, poiché "non si smette mai di imparare e non si smette mai di avere voglia di imparare". Proprio la formazione e l'investimento sulla formazione degli insegnanti rappresenta l'unico modo per porre rimedio allo scivolamento "dal 20esimo posto al 33esimo nella classifica Ocse sulla qualità del servizio scolastico" ed ha aggiunto che "il ruolo degli insegnanti è diventato strategico per il destino di un ragazzo". Veltroni ha poi ribadito la volontà del suo schieramento di rinnovare le strutture scolastiche che, in alcuni casi, sono ancora "di tipo ottocentesco nella loro struttura fisica, perfino i banchi sono rimasti gli stessi, ma oggi è cambiato tutto". Ha infine spiegato le ragioni per attuare una "maggiore autonomia didattica"che permetterebbe di razionalizzare i tempi facilitando "l'apertura degli istituti anche di pomeriggio, in modo da consentire agli studenti di coltivare i propri interessi, palestre e laboratori moderni”. Dopo aver messo in sicurezza gli edifici, questi dovranno diventare dei "campus della scuola dell'obbligo", utilizzabili nelle ore non scolastiche, pomeriggio e sera, anche dai genitori e dagli adulti e per promuovere attività extrascolastiche dedicate ai ragazzi. Veltroni ha assicurato che, entro il 2010, saranno pronti 100 di questi campus.
Certo, non tutti i punti sono stati toccati in questo discorso. Mi riferisco in particolar modo ai "temi caldi", quelli di stringente attualità che richiederebbero una trattazione molto più approfondita e tempi più distesi. Penso ad esempio alle norme per il reclutamento dei docenti, alla separazione della contrattazione tra docenti e personale ATA, al problema della formazione post-laurea, a quello degli insegnanti di sostegno e all'integrazione degli alunni stranieri, ai "debiti" e ai corsi di recupero che tante polemiche hanno suscitato tra gli operatori scolastici e a molte altre questioni che, sono certa, verranno trattate in momenti diversi e attraverso confronti e dibattiti che si svilupperanno nel corso della campagna elettorale.

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