A pochi giorni di distanza dalle notizie positive sulle imminenti immissioni in ruolo dei 50.000 docenti precari, in un comunicato stampa della Federazione Gilda UNAMS emesso dopo un incontro (il giorno 08/03/'08) tra le delegazioni sindacali ed il Ministero della Pubblica Istruzione, si legge che "A fine incontro, alla richiesta della Gilda sulle future immissioni in ruolo, il M.P.I. risponde che non se ne sa assolutamente niente e che sarà molto improbabile avere le 50 mila immissioni in ruolo promesse!!!"
Già il 25 marzo su Italia Oggi, era apparso un articolo, a firma A. Ricciardi, in cui veniva illustrata la situazione conflittuale venutasi a creare tra i rappresentanti del dicastero dell'Economia e quello dell'Istruzione.
L'oggetto del contendere é il decreto che autorizza le assunzioni nella scuola per il 2008 e che, per poter esplicare i suoi effetti con decorrenza I settembre 2008. dovrebbe essere firmato nelle prossime settimane. Il ministro della pubblica Istruzione, Fioroni, ha chiesto l'autorizzazione a immettere in ruolo 60 mila nuovi dipendenti, (50 mila docenti e 10 mila Ata). Il ministro dell'Economia, Padoa-Schioppa avrebbe replicato che sono troppi rispetto ai tagli che l'Istruzione avrebbe dovuto fare e non avrebbe fatto ed anche rispetto ai pensionamenti di quest'anno. La sua proposta é di un piano di circa 40 mila posti. Fioroni è deciso a portare a casa il decreto, così come da richiesta iniziale, prima della scadenza elettorale del 13 e 14 aprile. Dalla sua ha il fatto che la Finanziaria 2007 ha previsto un piano triennale per 150 mila assunzioni per i soli prof e 20 mila per gli Ata. Al ministero dell'Economia replicano che la stessa Finanziaria subordina l'operazione alla verifica delle condizioni di fattibilità; che i pensionamenti per il 2008 sarebbero sui 15 mila e anche a volere sommare i 27 mila dello scorso anno, non coperti, si è molto lontani dalle richieste dell'Istruzione. A questo si aggiunge il capitolo dei tagli. Per eliminare le 11 mila cattedre per il 2008 (altro obbligo ex Finanziaria) si è agito solo per il 60% sull'organico di diritto, ovvero i posti stabilmente previsti, quelli su cui si possono fare assunzioni a tempo indeterminato. L'articolo conclude, affermando che siamo di fronte ad "una guerra giocata a suon di numeri e di carte, insomma. Che nel peggiore, ma non impossibile, degli esiti potrebbe anche far saltare del tutto il decreto".
Staremo a vedere!
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